Morte Stefano Cucchi: audio choc Carabinieri pubblicato oggi sul sito de La Repubblica. L’audio sulla morte di Stefano Cucchi riguarda la telefonata fra due colleghi. Si tratta del maresciallo Massimiliano Colombo Labriola, comandante della stazione dei carabinieri di Tor Sapienza, e dell’appuntato Gianluca Colicchio.

Nell’audio il Maresciallo Colombo Labriola lo informa di aver ricevuto un avviso di garanzia per falso ideologico e materiale nell’inchiesta per l’omicidio di Stefano Cucchi. Dalla conversazione si evince come il militare rimanga quasi stupito. Stupito del fatto che alcuni suoi colleghi non siano stati iscritti nel registro degli indagati. E fa anche i nomi all’appuntato Colicchio. Appuntato che annuisce dinanzi alle parole del superiore.

Le affermazioni, di fatto, confermano quanti misteri ci siano dietro il caso Cucchi. Molti depistaggi e negazioni da parte di alcuni carabinieri sono usciti fuori. Bugie volte a non far scoprire agli inquirenti la verità. Il maresciallo Colombo Labriola, inconsapevole di essere intercettato, fa anche i nomi dei colleghi che ne sanno più lui di questa vicenda. Secondo la sua opinione, è stato indagato per falso ideologico e materiale. Pertanto non si capacita come stessa sorte non sia stata riservata ai suoi colleghi: Cavallo, Casarsa e Tomasone.

Intercettazioni che seguono la deposizione del carabiniere Francesco Tedesco che ha permesso una svolta alla vicenda: “Gli dissi basta, che c… fate, non vi permettete, mentre uno colpiva Cucchi con uno schiaffo violento in volto e l’altro gli dava un forte calcio con la punta del piede”. A quel punto, Tedesco prosegue: “Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro. Poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fece perdere l’equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino”. ArticoloIntercettazioni Choc fra i carabinieri Caso Cucchi“.

Morte Stefano Cucchi / AUDIO TELEFONATA (Tratta dal portale Video.Repubblica.it):

La conversazione chiave ricostruisce la genesi di alcuni dei falsi disposti dalla catena di comando dell’Arma di Roma. Secondo il PM si tratta dei cruciali passaggi per far deragliare la ricerca della verità. Per gli inquirenti la risultanza dell’intercettazione è fondamentale nella ricerca della verità.

Alcune delle parole del maresciallo Colombo Labriola scoprono parte dello scenario dietro il decesso di Stefano Cucchi: “Se hanno indagato me, allora dovranno indagare Cavallo, dovranno indagare Casarsa e Tomasone”.