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Attilio Manca: il servizio a Le Iene di Gaetano Pecoraro

Attilio Manca: il servizio a Le Iene di Gaetano Pecoraro. L’inviato della nota trasmissione televisiva delle Iene, il siciliano Gaetano Pecoraro ha dedicato un servizio all’allora giovane urologo, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ritrovato morto nel febbraio del 2004, nella sua abitazione di Viterbo, dove prestava servizio. Del caso Manca, se n’è occupata anche la trasmissione Chi l’ha Visto?, e proprio in quella occasione, i genitori hanno portato a conoscenza del pubblico le foto del corpo di Attilio Manca. La procura di Viterbo per tre volte ha chiuso il caso con “suicidio per overdose di eroina”. La morte è accertata che è avvenuta per assunzione di overdose di eroina ma sono tanti i passaggi strani che non convincono proprio.

Attilio Manca: il servizio a Le Iene di Gaetano Pecoraro. L'inviato ha dedicato un servizio sulla morte dell'allora giovanissimo urologo
Attilio Manca: il servizio a Le Iene di Gaetano Pecoraro. L’inviato ha dedicato un servizio sulla morte dell’allora giovanissimo urologo

Attilio Manca è un mancino, non può essersi iniettato per ben due volte l’ago della siringa sul braccio sinistro. Proprio in uno dei due buchi ritrovati sul corpo, si vede dai segni, la larghezza del foro lascia pensare che fosse stato presente qualcuno che gli ha iniettato la droga. Tutti i colleghi ascoltati, hanno confermato che Attilio Manca non era per nessuna ragione al mondo un eroinomane. Cosa che invece hanno confermato, un’ex compagno di scuola della vittima, un uomo che non ha accolto bene la iena Pecoraro, nel suo negozio viaggi.

Il cugino di Attilio, Ugo Manca, anch’egli medico. Il quale, senza peli sulla lingua ha ribadito: “Attilio chi, il drogato?”. Pecoraro, mentre lo insegue, gli chiede: “Visto che era un drogato, lei, come mai si è fatto operare qualche mese prima del decesso. Proprio da lui, che secondo lei era un eroinomane?” La Iena ha incontrato ed intervistato anche Rosario Pio Cattafi, avvocato di Barcellona Pozzo di Gotto, che secondo la Procura avrebbe avuto un ruolo nella vicenda.

La storia di Attilio Manca è uno dei tanti misteri recenti della cronaca italiana. Secondo le testimonianze di ben 5 pentiti di mafia, Attilio Manca ha accompagnato, il boss latitante Bernando Provenzano a Marsiglia e poi, poco dopo, a Castelvetrano, in provincia di Trapani. I genitori della vittima, hanno appreso dallo stesso figlio della sua permanenza per qualche giorno a Marsiglia. L’accompagnamento da parte del figlio a Bernando Provenzano, nel nosocomio di Castelvetrano è avvenuto il 5 maggio del 2003. A rivelare l’accaduto, è stato un infermiere dell’ospedale di Castelvetrano. La testimonianza dell’infermiere è stata rivelata durante la trasmissione Chi l’ha Visto? di qualche anno fa. Il racconto dell’infermiere che poteva ribaltare il tutto.

Non si danno pace i genitori della vittima, la madre non ha mai creduto alla morte per overdose volontaria del figlio. Troppi misteri attorno alla morte di Attilio Manca. Secondo la testimonianza di un pentito di mafia, tale D’Amico, gli uomini di Provenzano hanno fatto fuori Manca perchè aveva riconosciuto lo “scomodo” paziente. Per questo genere di delitti, il clan si serviva un uomo esperto nell’uccidere le vittime prescelte facendo credere al suicidio. Una donna viterbese è l’unica che sta pagando per questo caso, avrebbe secondo la procura ceduto eroina al medico. Lei ha smentito tutto e si definisce in caprio espiatorio.

Attilio Manca: il servizio a Le Iene di Gaetano Pecoraro, rivedi le immagini mandate in onda, durante la puntata di ieri sera, domenica 10 dicembre 2017, cliccando qui.