Il padre del pianoforte oggi avrebbe compiuto 360 anni, Bartolomeo Critstofori è nato a Padova il 4 maggio 1655 ed è da tutti conosciuto come il padre del pianoforte. Tale invezione gli viene attribuita per Cristofori in realtà fu l’inventore del gravicembalo, strumento precursore del più famoso pianoforte. Nei primi anni di vita il pianoforte veniva comunemente chiamato fortepiano. Era costruito interamente in legno e i martelletti erano ricoperti di pelle anziché di feltro, la sonorità era lieve e cristallina. Il primo e più importante tra i costruttori di pianoforti fu il padovano Bartolomeo Cristofori. Tra il 1698 e il 1700 Cristofori aveva realizzato l’invenzione di un nuovo strumento, da lui battezzato gravicembalo col piano e forte perché il principio fondamentale consisteva nell’applicazione di una martelliera al clavicembalo.

cristofori-bartolomeo-googleLa notizia dell’esistenza del nuovo strumento si diffuse soltanto più tardi, ad opera di Scipione Maffei, con un articolo del “Giornale de’ Letterati d’Italia”. Maffei asseriva che erano già stati costruiti 3 strumenti di questo tipo, li lodava e completava la descrizione del gravicembalo col piano e forte con l’illustrazione di un chiarissimo schema della meccanica di Cristofori. Benché fosse estremamente semplice, essa conteneva già le parti essenziali della meccanica del moderno pianoforte: martelletti articolati, indipendenti dai tasti, forniti di uno scappamento semplice e smorzatori singoli per ogni corda. Con tale meccanica era possibile graduare l’intensità del suono, mediante la maggiore o minore forza impressa al martelletto con la pressione sul tasto. Il martelletto ricadeva indietro anche se il tasto rimaneva abbassato; in caso contrario, infatti, esso avrebbe ostacolato la normale vibrazione della corda. Il problema fu risolto appunto con l’applicazione di uno scappamento, all’inizio rudimentale e poi perfezionato in un successivo modello del 1720. In questo strumento comparve il paramartello (una sorta di “freno” che aveva la funzione di rallentare la ricaduta del martelletto dopo avere percosso la corda) e venne perfezionato il sistema degli smorzatori.

Alcuni anni dopo, altri due costruttori tentarono di costruire nuovi strumenti con la speranza di ottenere l’appoggio per la fabbricazione. Erano il francese Jean Marius, che ribattezzò lo strumento con il nomeclavecin à maillets et à sautereaux, e il tedesco Christoph Gottlieb Schröter. Le loro richieste, però, non ebbero fortuna.
L’appoggio e la fortuna che erano mancati a Cristofori, a Marius e a Schröter, arrisero invece a un altro tedesco, Gottfried Silbermann(1683-1753), che nella prima metà del sec. XVIII fu uno dei più apprezzati costruttori germanici di clavicembali e di organi. Silbermann aveva conosciuto l’invenzione di Cristofori grazie all’articolo di Maffei e il primo modello di meccanica da lui progettato era una fusione degli elementi derivanti dai disegni di Cristofori e Schröter.

Redazione Peoplexpress