Il ministro Azzolina sul ritorno a Scuola a seguito chiusura per coronavirus

La scuola italiana è stato il primo servizio pubblico che è stato bloccato dall’arrivo del COVID-19 in Italia. Fin dai primi contagi da coronavirus le scuole del Nord Italia e poi via via tutte le altre sono rimaste chiuse. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, oggi in Senato ha chiarito con un’informativa la questione legata all’anno scolastico 2019/2020. Per la ministra l’anno scolastico è costituzionalmente valido. L’unico “neo” riguarda l’esame di maturità. La ministra Lucia Azzolina sarebbe propensa a valutarne una soluzione con tutti i membri interni e solo il Presidente esterno.

“Voglio ribadire, con chiarezza, un aspetto fondamentale. Si tornerà a scuola se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno”. Sul ritorno a Scuola, la ministra Azzolina è stata chiara. Non essendoci al momento le condizioni ideali, se ne riparlerà solo quando tali condizioni torneranno all’assoluta normalità.

Sulla validità dell’anno scolastico in corso, Lucia Azzolina riporta quanto è contenuto nella costituzione italiana: “Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione non possono effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l’anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità anche inderoga a quanto stabilito dall’articolo 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”.

Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina ha portato in Senato dei numeri importanti riguardanti l’attività a distanza: “Nonostante il periodo di grave difficoltà nella gestione dell’emergenza, il 93% delle scuole italiane ha risposto al quesito col quale si è svolto il monitoraggio; il 67% delle scuole che hanno attivato l’attività a distanza, prevede per essa specifiche forme di valutazione. Attualmente più di 6,7 milioni di alunni è raggiunto, attraverso mezzi diversi, da attività didattiche a distanza”.

Sugli esami di maturità 2020, il ministro ha lanciato il proprio pensiero: “Il mio orientamento è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti. Dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame”.