Mafia Operazione Anno Zero: ad un passo da Matteo Messina Denaro.

Quando all’alba gli uomini con il mefisto hanno scandagliato i “fortini” del super latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, qualcuno ha pensato che poteva essere la volta buona. Matteo Messina Denaro, castelvetranese classe 1962, è ancora sfuggito alla cattura. Il suo nome è in cima alla lista delle persone, arrestate ed indagate a vario titolo nell’operazione antimafia che ha portato all’arresto anche di due cognati del superlatitante. 22 persone coinvolte nel blitz coordinato da Carabinieri, Polizia di Stato e DIA. Seguirà una conferenza stampa dal Dipartimento Investigativo antimafia di Palermo alle ore 11:30.

Mafia Operazione Anno Zero: ad un passo da Matteo Messina Denaro. Operazione antimafia nella notte in manette i fedelissimi del super boss latitante. Operazione accelerata per una nuova guerra di mafia fra le famiglie di Castelvetrano e Campobello di Mazara
Mafia Operazione Anno Zero: ad un passo da Matteo Messina Denaro. Operazione antimafia nella notte in manette i fedelissimi del super boss latitante. Operazione accelerata per una nuova guerra di mafia fra le famiglie di Castelvetrano e Campobello di Mazara

L’attività investigativa ha anche permesso di stabilire come il capo di Cosa nostra scelga i vertici del clan tra i famigliari. Le indagini, nel tempo, hanno individuato alla guida delle cosche i cognati del capomafia, ma anche il fratello e un cugino. Ma farebbero parte dell’organizzazione criminale anche un altro cugino acquisito, che si è poi pentito, la sorella e due nipoti. Si conferma così la scelta “familistica” del boss. Con ruoli di primo piano affidati a due cognati che sono tra i fermati del blitz del 19 aprile.

Alcuni passi del provvedimento della Dda. A partire dal 2015 si registra un lento progetto di espansione territoriale da parte della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara. Espansione che ha riguardato anche il territorio di Castelvetrano. Territorio divenuto vulnerabile a causa, per un verso, della mancanza su quel territorio di soggetti mafiosi di rango in libertà. Per altro, dalla scelta di Messina Denaro che, nonostante gli arresti dei suoi uomini di fiducia e dei suoi più stretti familiari, non ha autorizzato omicidi e azioni violente. Come invece auspicato da buona parte del popolo mafioso di quei territori

Il 6 luglio 2017 è stato ucciso Giuseppe Marcianò, genero del boss di Mazara del Vallo, Pino Burzotta ed esponente della “famiglia” di Campobello di Mazara. Il contesto in cui è maturato il delitto ricostruito dagli inquirenti ha svelato una guerra in corso tra famiglia di Campobello di Mazara e quella di Castelvetrano.

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Seguiranno Aggiornamenti.