"Messina Denaro è intelligente ma non per questo lo reputo più intelligente di me e dei nostri uomini che lavorano alla sua cattura h24"

A Trapani da qualche mese c’è un uomo dello Stato che ha tantissima voglia di chiudere quelle porte da troppi anni aperte. Una di queste finestre è senza dubbio quella relativa alla latitanza di Matteo Messina Denaro, il latitante di Castelvetrano, nato il 26 aprile del 1962, datosi alla “macchia” dal lontano 2 giugno 1993. E’ il Questore di Trapani, Claudio Sanfilippo.

Di recente è stato intervistato da due firme “autorevoli” del giornalismo “antimafia”, Laura Aprati e Marco Bova. Il Questore Sanfilippo ha risposto a ruota libera sulla mafia nel trapanese, e soprattutto, su Messina Denaro, ultima primula rossa dei Corleonesi. Nelle ultime settimane la provincia di Trapani è stata passata a setaccio dalle forze dell’ordine, tanto che grazie alla sinergia delle Squadre Mobili di Trapani e Palermo ed al supporto dello SCO, sono stati arrestati due latitanti e scoperto un’arsenale.

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Di seguito parte dell’intervista al Questore Claudio Sanfilippo a firma di Laura Aprati e Marco Bova. 

Lei spesso dice che la cattura di un latitante è una partita a scacchi. Anche per Messina Denaro è così? Si è vero, la sua intelligenza contro la nostra. La sua strategia contro la nostra. Tanti anni fa stavo lavorando alla cattura di un latitante e incontrai Francesco Marino Mannoia, già collaboratore di giustizia. Parlando il discorso cadde su Pietro Aglieri, all’epoca latitante, e mi disse “ dottore non lo prenderete mai perchè ha un intelligenza sopraffina”.

Quando finimmo, questa frase mi restò in testa. Tornando a Palermo riuniì gli uomini della Catturandi dicendo che dovevamo iniziare subito a lavorare su Aglieri. La convinzione di Marino Mannoia era diffusa e non era possibile che un latitante fosse considerato imprendibile perchè più intelligente, più scaltro o più furbo. Ovviamente dopo riuscimmo ad arrestarlo. Oggi porto questo discorso su Messina Denaro. E’ estremamente intelligente, preparato, non ignorante. Sfrutta a suo vantaggio la tecnologia che ha a disposizione . Conosce bene i buchi in cui può inserirsi e che per noi sono difficili da individuare. Ma non per questo lo reputo più intelligente di me e dei nostri uomini che lavorano alla sua cattura “h24”.

Se si lavora con calma, senza fretta, cadrà anche lui. Non so dove si trova ma so certamente che lo prenderemo. Lo so perchè il nostro impegno è massimo. Da parte mia non posso che mettere a disposizione il mio know how. Cosa che faccio quotidianamente. C’è un Servizio centrale, c’è una Squadra Mobile, c’è una Catturandi. Sono loro i dominus della caccia al latitante”.

Per leggere l’intervista integrale del Questore Claudio Sanfilippo su Messina Denaro clicca QUI.