Annarita Sidoti, campionessa mondiale e due europei vinti, nella marcia, è morta stamani dopo una lunga malattia che l’ha colpita nel 2009. La Sidoti che ha un curriculum invidiabile nell’atletica, l’unico neo non aver vinto l’oro olimpico si è spenta all’età di 45 anni per un tumore al cervello che non le ha lasciato scampo. La campionessa di marcia lascia tre figli. Il tecnico della Sidoti, Sandro Damilano, ha parlato di Annarita e svelato dei retroscena che in pochi conoscevano:

annarita-sidoti-morte“Una piccola grande donna. Quando il suo allenatore Salvatore Coletta me la segnalò nel 2008 onestamente non credevo potesse fare strada. Era alta 1.48 anche se ufficialmente dicevano 1.51. Ma non n’è fatta mai un problema, né nella vita né nell’atletica. Anzi gli studi dimostrarono che nel rapporto gambe-tronco era una delle più dotate, aveva leve lunghe rispetto all’altezza e disponeva di una frequenza eccezionale. Quando vinse l’Europeo a Spalato ’90 sorprese anche me e fece arrabbiare la Salvador che era favorita. Ma di testa era imbattibile: alla vigilia fingeva di soffrire, si sfogava parlando di presunti infortuni e poi in gara era leggerissima”.

“La numero due dopo Sara Simeoni, non è stata mai considerata per quello che valeva perché le manca la medaglia olimpica. Ma con due Europei e un Mondiale, più tutti i titoli indoor e le coppe, non è seconda a nessun’altra. E poi in squadra era una leader: tutti dipendevano da lei, faceva gruppo, era umile, ma anche autorevole. Come dicevo, una piccola grande donna”.

Redazione Peoplexpress