Alle prime luci dell’alba di stamani, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un boss agrigentino, fedelissimo di Messina Denaro, di alto spessore criminale: Leo Sutera di Sambuca di Sicilia è stato fermato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Sulla nuova cattura di Leo Sutera c’è stata una particolare indagine svolta dallo SCO e dalle squadre mobili di Palermo ed Agrigento che avrebbe portato alla luce il ruolo importantissimo di Sutera nella latitanza di Matteo Messina Denaro.

L’operazione del fermo di Sutera è stata “accelerata” per via di una possibile fuga dell’indiziato. La possibilità che l’anziano boss di Sambuca di Sicilia si desse alla “macchia” era molto alta.

Leo Sutera: il video del fermo di oggi.

Per la cronaca, il boss di Sambuca di Sicilia non è un volto nuovo. Arrestato alla fine degli anni novanta. Poi nuovamente nel 2012. Ha subito un’operazione di sequestro di beni nel 2016 ma il suo nome è legato ad una vicenda che ha fatto tanto parlare negli ambienti giudiziari.

Leo Sutera è stato l’uomo collante fra le province di Agrigento e Trapani. In particolare il suo ruolo, molto imponente, è servito a sostegno del super latitante Matteo Messina Denaro. Il pool di PM che ha lavorato per la cattura Messina Denaro ha seguito da vicino Sutera. L’allora procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato, il magistrato che ha coordina le ricerche dell’ ultimo superlatitante di Cosa nostra ha “denunciato” l’operato di chi ha emesso l’ordine di cattura di Sutera nel 2012.

Il Questore Sanfilippo: E’ difficile ma prenderemo Messina Denaro

Per la Principato non c’erano dubbi, il patriarca di Sambuca avrebbe portato dritto a Messina Denaro. Per Teresa Princpato è stata stoppata un’indagine su Matteo Messina Denaro che proseguiva da circa due anni. Un vero proprio atto d’ accusa, allora, contro il vertice della sua Procura, che ha dato il via libera a quella maxi-operazione della polizia in provincia di Agrigento. Fra quei 49 arrestati c’era un vecchio capomafia, Leo Sutera detto “il professore”. Per i carabinieri del Ros, che lo seguivano da tempo dopo la sua prima scarcerazione, li avrebbe portato presto a Messina Denaro.