Rimborsopoli M5S, Di Maio scopre le “magagne”: “Via chi ha tradito”. Come spesso capita ci sono volute le Iene ed in particolare l’inviato Filippo Roma che ha smascherato due onorevoli del M5S che in tema di rimborsi del proprio emolumento hanno fatto i furbi. Il candidato premier dei 5 Stelle, Luigi Di Maio sta monitorando la questione ed ha scoperto che ci sono altri che ancora non si sono messi in regola con la scelta del Movimento di restituire quanto stabilito dal proprio regolamento.

Rimborsopoli M5S, rivedi il servizio a Le Iene di Filippo Roma di domenica 11 febbraio 2018.

Rimborsopoli M5S, Di Maio scopre le "magagne": "Via chi ha tradito". Il candidato Premier dei 5 Stelle ha scoperto altri "furbi" del rimborso
Rimborsopoli M5S, Di Maio scopre le “magagne”: “Via chi ha tradito”. Il candidato Premier dei 5 Stelle ha scoperto altri “furbi” del rimborso

Di seguito il comunicato di Luigi Di Maio. “Oggi ho incontrato Filippo Roma de Le Iene. Come promesso l’ultima volta che ci siamo incontrati, abbiamo verificato tutti i bonifici che ho effettuato al fondo del Microcredito per un totale di oltre 150.000 euro, certificato dal direttore della banca. Ho anche rinunciato alle indennità aggiuntive da vice presidente della Camera. In tutto ho restituito o rinunciato in 5 anni di legislatura a più di 370.000 euro.

Alcuni portavoce hanno violato le nostre regole e non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto. Un tradimento dei nostri principi e della fiducia dei nostri iscritti. Per questo saranno cacciati dal MoVimento e si sono impegnati a rinunciare all’elezione. La stragrande maggioranza dei nostri portavoce ha ottemperato agli impegni presi e infatti nel fondo per il microcredito ci sono oltre 23 milioni di euro. Abbiamo chiesto al MEF l’elenco completo dei bonifici e chi non risulterà in regola per me è già fuori. Non facciamo sconti a nessuno, tantomeno a noi stessi e pubblicheremo la lista completa”.

Una vicenda che potrebbe compromettere il futuro prossimo del Movimento 5 Stelle in vista delle Politiche del prossimo 4 marzo. Luigi Di Maio ha ribadito che questa faccenda è un boomerang per gli altri partiti. Guarda l’intervista di Alessandro Di Battista a DiMartedì su La 7 cliccando qui.