Nel corso del Festival del Cinema di Venezia, Rocco Siffredi, re del porno, si è reso protagonista di un documentario dedicato alla sua vita coniugale ed alla carriera. Rocco Siffredi nel docu parla del suo rapporto con Rosza, sua moglie. Dopo aver girato qualche film in sua compagnia, ha deciso di dedicarsi alla famiglia, ecco una parte dell’intervista:

Rocco Siffredi al Festival del Cinema di Venezia, protagonista di un documentario dedicato alla sua carriera ed alla sua famiglia
Rocco Siffredi al Festival del Cinema di Venezia, protagonista di un documentario dedicato alla sua carriera ed alla sua famiglia

“L’ho fatto per sincerità nei confronti dei miei fan: conoscono tutto del mio corpo ma non sanno nulla della mia anima. Esporla davanti alla cinepresa, raccontare la mia vita senza filtri né alterazioni è stato più difficile che apparire nudo”.

Rocco Siffredi nel documentario si racconta: “La mia infanzia da chierichetto: mia madre mi voleva prete. La mia ossessione precoce per il sesso, che mi ha portato ad essere diverso dai coetanei e a fare il lavoro che ho sempre sognato. Le mie fragilità. I miei demoni e i miei angeli. Il diavolo è proprio il sesso: l’ho imparato dall’educazione cattolica che ha reso le mie scelte sempre difficili. Gli angeli sono i componenti della mia famiglia.

Lavorare nel sesso ti toglie molto, soprattutto l’intimità, ma io sono fortunatissimo ad avere la stessa moglie da 25 anni, Rosza, e due figli meravigliosi mentre intorno a me vedo solo divorzi e famiglie sfasciate. Ho provato a coinvolgerla per averla vicina, ma lei si è limitata a girare quattro-cinque film con me, poi ha detto basta. È una donna romantica e quando torno dal lavoro cerco il suo sguardo per capire se mi ha perdonato”.