Lo scandalo che ha colpito la nota azienda di autovetture, la tedesca Volkswagen, è destinata a creare notevoli ripercussioni in tutto il mondo dell’auto ma anche e soprattutto, ai possessori della autovetture sotto inchiesta per le emissioni di gas scarico. Lo scandalo Volkswagen ha inizio venerdì 18 settembre 2015, quando la United States Environmental Protection Agency (EPA) ha comunicato che la casa automobilistica tedesca ha illegalmente installato un software di manipolazione progettato per aggirare le normative ambientali sulle emissioni di nox e di inquinamento da gasolio: il software avrebbe quindi rilevato il momento in cui le vetture sarebbero state sottoposte ai test di emissioni, consentendo quindi di bypassare e superare pienamente le prove. In condizioni di guida normali, le autovetture avrebbero superato di 40 volte il limite consentito dalla legge per quanto riguarda l’inquinamento. Il governo statunitense ha ordinato di recuperare quasi 500.000 vetture con quattro cilindri TDI diesel.
A seguito di tale scandalo, nei giorni immediatamente successivi, il titolo della Volkswagen ha avuto pesanti perdite e l’amministratore delegato Martin Winterkorn ha rassegnato le dimissioni il giorno 23 settembre 2015. Il suo posto è stato preso da Matthias Mueller, già alla guida di Porsche.

volkswagen-logoSecondo quanto riporta la Stampa del 30 settembre: “Chiamata in causa da un gruppo ambientalista americano, Volkswagen ha dovuto ammettere di avere perpetrato per anni una sofisticata frode tecnica sull’inquinamento provocato dalle proprie vetture. Questa frode è molto più di un fatto aziendale. Può avere un effetto devastante sull’intero assetto economico, e forse non solo economico, dei paesi avanzati e, per conseguenza, dell’intero pianeta.

Il lettore non pensi a un’esagerazione: non si può certo escludere un forte rallentamento nella domanda di automobili, principale motore della «ripresina» europea. Tale rallentamento potrebbe ripercuotersi sull’intera economia mondiale che già oggi mostra vistosi sintomi di debolezza, mettendo in discussione l’intera strategia e i pur magri risultati raggiunti con l’espansione monetaria.

Alla dimensione congiunturale va aggiunta la dimensione finanziaria. I rimborsi che inevitabilmente decine di milioni di acquirenti richiederanno alla società di Wolfsburg potrebbero letteralmente sotterrare quest’impresa che vanta quasi seicentomila dipendenti e un centinaio di fabbriche in 27 paesi. Le ripercussioni hanno già portato a un’imponente caduta delle Borse mondiali, e soprattutto di quelle europee. Il titolo Volkswagen ha perduto all’incirca un terzo del suo valore in dieci giorni e tale crollo ha influenzato negativamente l’intero settore. Il caso Volkswagen potrebbe letteralmente cambiare tutti i giochi, influenzare diverse dimensioni della nostra vita”.

Redazione Peoplexpress