i chiarimenti del presidente della regione sicilia Nello Musumeci sull'uso delle mascherine e della questione relativa alle spiagge, private e libere

L’ordinanza della Regione Sicilia firmata dal governatore Nello Musumeci ha destato qualche dubbio specialmente per la promessa di riapertura alle manifestazioni pubbliche, eventi, concerti e discoteche. Per l’utilizzo delle mascherine il presidente della Regione Siciliana è stato chiaro anticipando che nei prossimi giorni ci saranno sanzioni per chi non le utilizzerà nei modi giusti. Secondo quanto pubblicato nell’ordinanza n. 21 del 17 maggio: “Ferme le specifiche disposizioni sull’uso di dispositivi di protezione individuale e del distanziamento, è obbligatorio nei luoghi pubblici e aperti al pubblico l’utilizzo di mascherina o altro strumento di copertura di naso e bocca. Il dispositivo protettivo deve, comunque, essere sempre nella disponibilità del cittadino nella eventualità in cui ne sia necessario l’utilizzo”.

Saranno esenti i minori fino a 6 anni e chi ha delle patologie, chiaramente giustificate. Per l’attività motoria non è obbligatorio l’uso della mascherina ma se la persona dovesse fermarsi per svolgere altre attività dovrà necessariamente indossarla.

Sicilia Fase 2, 18 maggio, 25 maggio e 8 giugno: ecco l’ordinanza di Musumeci

Nello Musumeci ha voluto chiarire l’aspetto relativo alla riapertura delle spiagge: “Abbiamo preso tempo per l’apertura degli stabilimenti balneari e nei prossimi giorni incontrerò i gestori, perchè ancora non sono chiare le linee guida. Il problema è quello delle distanze, noi siamo per i tre metri e mezzo di distanza tra gli ombrelloni”.

Sulle spiagge libere, il presidente ha aggiunto: “Le demanderemo alle competenze dei comuni e sono loro che dovranno dirci se hanno i vigili urbani per controllarle. Nelle linee generali alcune competenze le affidiamo ai sindaci perchè solo loro possono dirci se hanno il personale necessario”.

Poi il governatore siciliano ha spiegato il perchè della linea morbida adottata in Sicilia: “La verità è che l’Italia non è un territorio omogeneo, anche dal punto di vista del dato epidemiologico e questo è sotto gli occhi di tutti. Il mezzogiorno se l’è passata meglio. La riapertura rappresenta una molla psicologica, qui siamo al deserto dell’economia, ognuno spera di poter guardare avanti con un minimo di prospettiva”. (Fonte Giornale di Sicilia)