Rapimento, Soldi, Riscatto, l'Italia avrebbe potuto liberare prima Silvia Romano?

Nella scorsa puntata delle Iene, Matteo Viviani è tornato con un servizio sul caso del rapimento della cooperante italiana Silvia Romano, rapita il 20 novembre 2018 in Kenya e liberata il 9 maggio del 2020 in Somalia. Dopo 18 mesi di prigionia Silvia Romano è stata liberata. Il servizio si era concluso con un’anticipazione choc, la iena ha fatto vedere il volto di due persone al giornalista e storico inviato in Africa del Corriere della Sera, Massimo Alberizzi e poi ha proseguito mostrando gli elementi inediti raccolti dalle Iene. Alberizzi basito: “Se questo risponde alla verità, è una bomba”.

Nella puntata di giovedì 3 dicembre la continuazione del servizio “Silvia Romano: accordi segreti e inquietanti retroscena”. Il racconto di Viviani inizia con l’incontro con Stefano, un italiano che ha vissuto in Africa dal 1989 al 2018. L’uomo è stato contattato, 24 ore dopo il rapimento di Silvia, da una persona che dice al telefono di essere un funzionario dei servizi, e lo ha contattato per la sua conoscenza di quelle zone. Stefano per il funzionario potrebbe ricoprire un ruolo importante nella ricerca di Silvia Romano. Stefano insospettito, inizia a registrare le telefonate. Dopo un mese circa di chiamate telefoniche fra i due e messaggi, balza fuori che la liberazione della cooperante è legata ad una questione di soldi. Silvia, secondo quanto raccontato nel servizio, poteva essere liberata molto tempo prima.

Silvia Romano: accordi segreti e retroscena choc in esclusiva a Le Iene SERVIZIO VIDEO